Acidosi: come ripristinare l’equilibrio acido-basico

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Ein Tisch mit Burger und Chips ©Oscar Wong

Il numero delle ricerche effettuate in rete parla chiaro: i soggetti che soffrono di acidosi sono più di quanti si possano immaginare. Ma quali sintomi si manifestano in questi casi? Come mai si verifica un accumulo di acidi nell’organismo e come può essere contrastato? Ecco cosa abbiamo scoperto a riguardo, con le principali informazioni relative all’acidosi.

Acidosi metabolica: di cosa si tratta?

L’organismo contiene al suo interno diversi tipi di fluidi, i quali presentano un pH preciso. Questo valore indica il livello di concentrazione delle sostanze acide o basiche: se questo è inferiore a 7,35 allora il fluido in questione sarà di natura acida¹

Il pH del sangue è normalmente compreso tra 7,35 e 7,45.

Ma allora cosa accade in caso di acidosi nel nostro corpo? 

Come è facile intuire, con il termine si intende una presenza eccessiva di acidi nell’organismo. In medicina si differenzia tra acidosi metabolica o latente cronica e acidosi acuta. Nel primo caso si tratta di un’alterazione dell’equilibrio acido-basico, con una diminuzione del valore del pH, che comporta dunque una maggiore acidità. La sua forma più lieve si manifesta nel momento in cui la quantità di sostanze basiche, che contrastano gli acidi dell’organismo con il cosiddetto “potere tampone”, si riduce per un breve periodo. Se il sistema non è in grado di ripristinare l’equilibrio originale può svilupparsi un’acidosi a livello di organi e cellule. Il fenomeno opposto è invece conosciuto in medicina come alcalosi.

Attenzione: qui faremo riferimento esclusivamente a cause e sintomi di una acidosi metabolica o latente cronica. La sua variante acuta è invece una malattia potenzialmente letale che richiede cure immediate.

I sistemi tampone dell’equilibrio acido-basico

Il nostro organismo è una macchina intelligente: per regolare il sistema acido-basico dispone infatti di un ingegnoso sistema tampone, il cui funzionamento è particolarmente efficiente nei soggetti più giovani. L’obiettivo è quello di mantenere sempre costanti i valori del pH nelle cellule e nel sangue. I principali attori sono qui rappresentati dal bicarbonato basico e dall’emoglobina, l’elemento che conferisce al sangue il caratteristico colore rosso.

Ecco come funziona il sistema: grazie all’enzima dell’anidrasi carbonica si viene a formare bicarbonato nel corpo, il quale è in grado di legarsi agli acidi assumendo appunto una funzione di tampone. Attraverso questo processo, durante il metabolismo si forma poi acido carbonico, che si scompone a sua volta in acqua e anidride carbonica. L’anidride carbonica viene espirata attraverso i polmoni, modificando costantemente il livello del pH nel sangue. Assumendo cibi basici, che contengono determinate sostanze minerali, è possibile tuttavia rigenerare il sistema tampone².

Oltre a questo “sistema principale” ve ne sono poi di secondari, che concorrono tutti a mantenere l’equilibrio acido-basico dell’organismo.

Per produrre bicarbonato il nostro corpo ha bisogno di zinco, cofattore dell’enzima dell’anidrasi carbonica. E a tal proposito abbiamo qualcosa che potrebbe esserti utile: un integratore in grado di fornirti, oltre allo zinco, anche magnesio. Scopri il nostro ZN:MG!

I sintomi dell’acidosi

Ti senti fuori forma? Normalmente quando ci sono problemi a livello di equilibrio acido-basico il corpo ci invia segnali precisi. Ecco quali sono i sintomi che potrebbero indicare la presenza di acidosi:

  • Stanchezza cronica e spossatezza
  • Mancanza di vitalità
  • Pelle impura
  • Tessuti connettivi deboli
  • Tensioni muscolari, fascia “rigida”
  • Mancanza d’appetito
  • Inquietudine e stati di nervosismo
  • Malumori e stati depressivi, apatia
  • Dolori alle articolazioni
  • Infiammazioni
  • Bruciore di stomaco (rigurgito acido)

In particolare il bruciore di stomaco rappresenta in genere il primo sintomo dell’acidosi. In questo caso si verifica un aumento dell’acido gastrico, che porta a sgradevoli fastidi dietro allo sterno. Quello che molti non sanno è che l’acidità di stomaco è solo uno dei numerosi sintomi che potrebbero manifestarsi in caso di acidosi.

Cause di un’alterazione dell’equilibrio acido-basico

La presenza eccessiva di acidi nel corpo può essere ricondotta a numerose cause. Quando si è giovani, in genere, si tende ad avere a che fare solo più raramente con patologie di un certo tipo: i nostri organi sono infatti in piena forma e possono svolgere al meglio i compiti quotidiani che spettano loro. A garantire l’equilibrio acido-basico ci pensano in genere i sistemi tamponi.

Ma allora perché si verificano situazioni di acidosi nell’organismo? Una delle cause dell’acidosi metabolica cronica è il processo naturale di invecchiamento: con l’avanzare dell’età anche le prestazioni del nostro organismo diminuiscono, e tra queste anche il metabolismo di sostanze acide e basiche. Di conseguenza si manifesta una serie di disturbi fisici.

Molte persone seguono inoltre uno stile di vita che può a sua volta affaticare l’organismo. Un’alimentazione ricca di cibi che, una volta metabolizzati, producono acidificazione è una delle cause principali di acidosi in età giovane. Anche altri fattori come lo stress a livello fisico o emotivo o la mancanza di sonno o movimento fisico possono causare un abbassamento dei valori del pH.

L’importanza dell’alimentazione per l’equilibrio acido-basico

È proprio così, la nostra dieta influenza in maniera determinante l’equilibrio acido-basico dell’organismo.

I cibi infatti presentano, a seconda della loro composizione, proprietà acide o basiche. Il cosiddetto potenziale di carico acido renale (PRAL) indica come viene metabolizzato un cibo: maggiore è questo valore, più quantità di acidi sarà prodotta.

Gli alimenti di origine animale come carne o salumi, ma anche latticini, presentano un carico acido più elevato e portano a un aumento dei livelli di acidità nel corpo. Anche i prodotti pronti realizzati con zuccheri industriali o additivi artificiali portano a un incremento degli acidi.

Gli alimenti basici, invece, rigenerano i sistemi tampone e neutralizzano gli acidi in eccesso.

Buono a sapersi: al momento della scelta dei cibi non va considerato il livello del pH dell’alimento stesso, ma come questo viene metabolizzato dal corpo. I cibi contengono infatti minerali, che potranno avere un effetto acido o basico sul metabolismo. I minerali alcalinizzanti, in grado di rigenerare i sistemi tampone, sono ad esempio magnesio, ferro, potassio, zinco e calcio.

In questo senso i limoni rappresentano un ottimo esempio: per via dell’elevato contenuto di acido citrico il loro gusto risulta appunto acido, tuttavia vengono metabolizzati dal nostro organismo rapidamente, producendo sostanze minerali dalle proprietà basiche. Gli agrumi appartengono dunque alla categoria dei cibi basici.

Per un elenco dettagliato degli alimenti e del loro potenziale di carico acido renale puoi consultare il nostro articolo sui cibi alcalini (o basici). Da tenere bene a mente!

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pasta proteica ai ceci
©foodspring

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Come contrastare l’acidosi?

Un’acidosi metabolica cronica può essere curata: basta qualche piccolo accorgimento per migliorare sensibilmente le condizioni di salute. Scopriamo allora come fare!

  1. Finora ci siamo occupati dell’importanza dell’alimentazione per l’equilibrio acido-basico: un cambiamento della dieta, volto a escludere in grande misura i cibi che contribuiscono ad aumentare i livelli di acidità, è un passo importante per ridurre quelli del nostro organismo. Un’alimentazione alcalina è invece contraddistinta da un’elevata quantità di elementi che vengono metabolizzati con un risultato basico. Tra questi troviamo soprattutto verdure, patate e frutta, ma anche erbe aromatiche, funghi e semi.
  2. Per rifornire le nostre cellule in maniera ottimale è fondamentale anche garantire il giusto apporto di liquidi. Solo chi, come secondo le raccomandazioni della Società tedesca per l’alimentazione (DGE), beve almeno 1,5 litri di acqua al giorno può assicurare che le sostanze nutrienti assunte tramite l’alimentazione raggiungano le cellule del corpo per poi essere nuovamente utilizzate. Attraverso le urine vengono inoltre espulsi i rifiuti del metabolismo dei cibi ad alto contenuto acido.
  3. Abbiamo detto che anche lo stress può portare ad acidosi. Quando si è sotto pressione per lungo tempo, infatti, vengono rilasciati molti più ormoni dello stress come il cortisolo dal cui processo di eliminazione risultano residui acidi. L’obiettivo deve essere dunque quello di ridurre al minimo la tensione. I nostri 7 consigli per combattere la fame nervosa potranno darti una mano!
  4. Ogni volta che inspiriamo immettiamo ossigeno nell’organismo, mentre espirando rilasciamo anidride carbonica (CO2). Abbiamo visto che il bicarbonato si lega agli acidi tramite i sistemi tampone, originando acido carbonico e anidride carbonica. Un aumento del rilascio di anidride carbonica tramite espirazione aiuta dunque a mantenere costanti i livelli del pH: respirare in maniera profonda e consapevole può così attenuare l’acidosi⁴.
  5. Chi l’avrebbe detto? Il fumo non danneggia solo la salute, ma anche l’equilibrio acido-basico. Fumare regolarmente ha infatti conseguenze decisive sui polmoni: il fumo facilita l’insorgere di reazioni infiammatorie, compromette la produzione di muco bronchiale e distrugge gli alveoli polmonari, importanti per la respirazione.
  6. Notti insonni? Può essere un problema, dato che il corpo reagisce in maniera importante alla mancanza di sonno. E ne ha tutti i motivi, visto che il riposo permette alle cellule di rigenerarsi. Ma la carenza di sonno compromette anche l’equilibrio acido-basico: un sonno ristoratore permette infatti all’organismo di smaltire completamente eventuali acidi.
  7. Anche l’alcol viene chiaramente metabolizzato. I minerali alcalinizzanti, che dunque contribuiscono all’equilibrio acido-basico, vengono però consumati dall’alcol. A causa della forte disidratazione che segue l’assunzione di alcol, l’organismo non si trova inoltre nelle condizioni ottimali per espellere eventuali sostanze nocive attraverso le urine. E come se non bastasse si irrita anche la mucosa dello stomaco.

Non lo ripeteremo mai abbastanza: se i sintomi di un’acidosi metabolica cronica persistono per lungo tempo è necessario consultare un medico. I consigli riportati qui non sono inoltre indicati per contrastare un’acidosi acuta, che invece richiede un intervento medico immediato.

Lo sappiamo, oltre alla giusta alimentazione uno stile di vita sano non può prescindere nemmeno da una buona dose di movimento. Se sei in cerca di nuove idee dai un’occhiata alla nostra raccolta di workout, che ti faranno sudare come si deve!

Acidosi: in breve

Abbiamo riassunto qui i punti principali sull’acidosi.

  • L’acidosi segnala che l’equilibrio acido-basico dell’organismo è stato compromesso e che il valore del pH di cellule e sangue è sceso al di sotto del 7,35.
  • Tra i sintomi dell’acidosi troviamo stanchezza, spossatezza e apatia, oltre a pelle impura e poco compatta, stati di inquietudine e nervosismo.
  • L’acidosi è favorita dal processo di invecchiamento e da uno stile di vita poco sano.
  • Per il trattamento dell’acidosi metabolica cronica si consiglia di seguire una dieta equilibrata con un consumo moderato di alimenti proteici, che presentano un potenziale di carico acido elevato.
  • Gli elementi basici aiutano il corpo a ripristinare l’equilibrio acido basico e contengono minerali alcalinizzanti come potassio, sodio, ferro e selenio.
  • Tenere a bada i livelli di stress e dormire a sufficienza, nonché una respirazione consapevole e molto movimento aiutano a mantenere costante il livello di pH nel sangue e nelle cellule.

Fonti dell’articolo

Il team editoriale di foodspring è composto da specialisti della nutrizione e dello sport. Ci affidiamo a studi scientifici per redigere ogni nostro articolo. Se vuoi saperne di più, leggi la nostra politica editoriale.

  • ¹ Lewis, J. L. (2020): Overview of Acid-Base Balance, https://www.msdmanuals.com/home/hormonal-and-metabolic-disorders/acid-base-balance/overview-of-acid-base-balance [01.11.2020].
  • ² Hamilton, P. K.; Morgan, N. A.; Connolly, G. M.; Maxwell, A. P. (2017): Understanding Acid-Base Disorders. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5849971/ [01.11.2020].
  • ³ Remer, T. (2000): Influence of diet on acid-base balance,  Semin, Dial, 13 (4), Pp. 6-221.