Suoni binaurali: i possibili effetti delle onde sonore su riposo e concentrazione

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Eine Frau trägt Kopfhörer ©Jacoblund

È il caso di dirlo: è il momento di aprire bene le orecchie! I suoni generati attraverso i toni binaurali sarebbero in grado di aumentare la produttività, migliorare la memoria e alleviare addirittura i disturbi del sonno. Abbiamo “rizzato le orecchie” per capire come funzionano questi suoni e verificare gli effetti che vengono loro attribuiti.

Cosa sono i suoni binaurali?

Che i suoni abbiano una certa influenza su di noi lo sappiamo bene. Quando ad esempio sei di cattivo umore, ascoltare la tua canzone preferita può essere un vero toccasana e richiamare alla mente ricordi felici. E non è certo un caso. Spesso i ricordi sono infatti legati a melodie precise. Inoltre la memoria di certi avvenimenti o di alcuni dati è particolarmente nitida se questi sono associati ad emozioni, positive o negative che siano. Lo stesso vale per la musica, che nella maggior parte dei casi è legata a sua volta alla sfera emotiva1.

Anche un sottofondo musicale mentre fai sport produce un certo effetto e fa aumentare la tua motivazione; ed ecco che durante il workout ci “darai dentro” più che mai. Lo stesso vale anche per i momenti di relax: i suoni più calmi possono infatti aiutarti a “rallentare” e a staccare la spina dal tran tran quotidiano. A questo punto anche il respiro si fa più pacato e la frequenza del battito rallenta.

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©foodspring

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Che cosa significa binaurale?

Hai mai sentito parlare dei suoni binaurali o Binaural beats? Il fenomeno, individuato per la prima volta dal fisico tedesco Heinrich Wilhelm Dove nel 1839, si verifica attraverso la percezione di onde sonore emesse a due diverse frequenze. L’aggettivo binaurale indica ciò che “riguarda entrambe le orecchie” e si riferisce qui alla capacità dell’orecchio destro e dell’orecchio sinistro di percepire i suoni separatamente.

Come si generano i suoni binaurali?

I suoni binaurali hanno origine nel momento in cui l’orecchio destro e quello sinistro sono esposti a suoni simili ma leggermente diversi tra loro. Ascoltando due frequenze in contemporanea, le onde sonore vanno a sovrapporsi a livello cerebrale. Pur udendo il suono con le orecchie, questo viene effettivamente percepito però nel cervello. In altre parole i toni binaurali rappresentano una percezione interna del suono, una sorta di “imbroglio” acustico insomma.

Facciamo un esempio: se con l’orecchio sinistro ascolti un suono a una frequenza di 220 Hz e con quello destro ne ascolti in contemporanea uno a una frequenza di 224 Hz, dovresti riuscire a percepire la differenza di 4 Hz sotto forma di suono binaurale. Per farla breve, il tuo cervello “genera” onde a una frequenza di 4 Hz. Giusto per rinfrescare la memoria: l’Hertz (Hz) è l’unità di misura che indica il numero di oscillazioni di un suono al secondo.

Il biofisico americano Dott. G. Oster ha svolto una serie di ricerche in questo ambito, da cui è emerso che i toni binaurali possono essere percepiti quando prodotti a una frequenza inferiore a 1.500 Hz. Inoltre dai suoi studi è risultato che affinché i suoni binaurali possano essere avvertiti dall’uomo, la differenza tra le due frequenze deve essere inferiore a 30 Hz2.

Questi toni sono percepibili dall’uomo anche a un volume molto basso e a una frequenza sotto i 20 Hz2. Per avere un termine di paragone, si pensi che l’udito umano avverte i suoni in uno spettro tra i 20 e i 20.000 Hz. Più bassi saranno gli Hertz, più profondo sarà il suono. Puoi dunque “sentire” i suoni binaurali anche a un volume così basso che non è più percepibile per il nostro orecchio.

Va inoltre detto che a tal fine è necessario indossare un paio di cuffie; nello specifico deve trattarsi di cuffie stereo, che permettono di emettere le due frequenze separatamente dai due lati e percepire così i toni binaurali.

Un uomo fa sport con le cuffie
©jacoblund

Qual è l’effetto dei suoni binaurali?

A seconda dell’occupazione a cui ci stiamo dedicando, anche nel cervello umano si generano diverse onde, le quali possono essere misurate utilizzando ad esempio un elettroencefalografo (EEG). Questo strumento mostra infatti l’attività delle cellule nervose sotto forma di onde, la cui oscillazione varia in base all’azione del momento: se dormi o sei sveglio/a, se svolgi un compito che richiede molta concentrazione o risenti invece della stanchezza.

Quando ad esempio studi con grande attenzione la frequenza delle onde cerebrali sarà alta, dato che stai elaborando numerose informazioni. Quando invece dormi o mediti la frequenza delle onde cerebrali diminuisce di conseguenza3.

L’uso consapevole dei toni binaurali è legato a uno scopo preciso: quello di ottenere un certo effetto sul cervello. Precise frequenze dei suoni binaurali dovrebbero infatti essere in grado di creare nella persona uno stato di quiete o di attività generando nel cervello la relativa differenza a livello di frequenza.

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Le 5 frequenze del cervello3

A seconda dell’attività che stai svolgendo, il cervello genera onde in uno spettro di frequenza diverso.

Onde Delta (da 0,5 a 3,5 Hz)

Sono onde dalla curvatura lenta, che corrispondono al sonno profondo: all’interno di questa “banda” non sogni ma ti godi un sonno ristoratore. In questa fascia il tuo corpo rilascia inoltre gli ormoni necessari per rigenerarti e riparare le cellule.

Onde Theta (da 0,5 a 7 Hz)

Vengono generate quando stai per addormentarti o quando la stanchezza si fa sentire.

Onde Alpha (da 0,5 a 13 Hz)

Questo spettro corrisponde a una condizione di veglia ma con gli occhi chiusi, come lo stato in cui ti trovi quando mediti o quando “viaggi” con la mente.

Onde Beta (da 0,5 a 30 Hz)

Queste onde si evidenziano a occhi aperti quando ricevi stimoli sensoriali dall’ambiente che ti circonda e i pensieri sono “attivi”.

Onde Gamma (oltre i 30 Hz)

Se ti concentri intensamente o studi con grande attenzione si svilupperanno onde Gamma. In questa fascia la tua produttività incontra la tua creatività e le tue prestazioni mentali raggiungeranno il loro picco.

Sonno sufficiente per lo sviluppo muscolare
©iStock/Geber86

Ai suoni binaurali si attribuisce la capacità, a seconda delle frequenze, di influire positivamente sulla persona. Per fare un esempio, i toni binaurali aumenterebbero la concentrazione inducendo la persona nello spettro delle onde Gamma. Dall’altro lato genererebbero anche una condizione di relax e aiuterebbero a combattere i disturbi del sonno grazie alle basse frequenze.

Gli effetti dei suoni binaurali: lo stato delle ricerche

Gli effetti dei suoni binaurali sono un argomento ancora molto dibattuto. Sono infatti molti gli studi incentrati sul fenomeno, con l’obiettivo di appurare i benefici che l’uomo può trarne.

I suoni binaurali: effetti sulla concentrazione e sull’umore

Uno studio4 ha verificato l’effetto dei toni binaurali nelle gamme di frequenza Beta, Theta e Delta sull’umore dei soggetti e sulla loro capacità di portare a termine alcuni compiti. Nell’ambito della ricerca, a 29 partecipanti è stato chiesto di svolgere alcuni compiti in 3 diversi giorni e per 30 minuti di seguito mentre ascoltavano suoni della gamma Beta (16 e 24 Hz) o di quelle Theta e Delta (1,5 e 4 Hz).

Ai suoni binaurali nelle frequenze Beta è corrisposta una migliore esecuzione dei compiti rispetto alle frequenze Theta e Delta. Inoltre i partecipanti hanno riportato di aver percepito un miglioramento dell’umore quando sottoposti ai suoni nelle frequenze Beta. I risultati dello studio indicherebbero dunque che i toni binaurali in questa gamma darebbero luogo a prestazioni più elevate e a un miglioramento generale dell’umore.

I suoni binaurali: effetti sul sonno

Uno studio pilota5 ha analizzato l’effetto dei toni binaurali nella fascia di frequenza delle onde Delta sulla qualità del sonno e sulle prestazioni sportive dei giocatori di calcio. Nell’ambito della ricerca, 15 atleti sono stati esposti ai suoni per 8 settimane durante il sonno. Al momento del risveglio veniva chiesto loro ogni volta di compilare un questionario, indicando come avevano dormito e quale era il loro livello di motivazione. I membri del cosiddetto “gruppo di controllo”, composto da 15 studenti di scienze motorie, non erano esposti ai suoni ma hanno compilato ugualmente i questionari.

Dopo 8 settimane i giocatori hanno percepito un miglioramento nella qualità del proprio sonno; non si è registrato invece alcun aumento delle prestazioni sportive, per il quale sembrerebbe necessario un periodo di tempo più esteso rispetto alle 8 settimane dello studio. Si evidenzia dunque la necessità di proseguire le ricerche con ulteriori studi.

Uomo guarda il proprio laptop
©Peopleimages

I suoni binaurali: effetti sullo studio

Un’altra ricerca6 si è occupata degli effetti dei toni binaurali sulla memoria a lungo termine. Ai partecipanti dello studio sono stati bendati gli occhi, in modo che potessero concentrarsi esclusivamente sugli stimoli a livello uditivo. Dopo essere stati esposti a suoni della fascia di frequenza Beta (20 Hz) o Theta (5 Hz) o ancora al cosiddetto “rumore bianco”, è stato chiesto ai partecipanti di svolgere alcune attività. Nello specifico, sono stati invitati a richiamare alla memoria alcuni elementi o a riconoscere alcune cose.

La maggior parte delle risposte esatte sono state fornite all’interno della gamma di frequenze Beta. Dai risultati emergerebbe dunque che le onde della banda Beta siano in grado di migliorare la memoria, rivelandosi così un possibile strumento di ausilio allo studio.

Suoni binaurali: effetti su depressione e stress

Nell’ambito di un’altra ricerca7 è stato preso in esame l’effetto dei suoni binaurali nelle frequenze Alpha su stress e relax. A tale scopo i 102 partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: il primo è stato sottoposto a stimoli uditivi con suoni binaurali, il secondo a stimoli uditivi senza suoni binaurali e il terzo non è stato esposto ad alcuno stimolo acustico.

Prima e dopo l’esposizione ai suoni, della durata di 20 minuti, è stato esaminato lo stato di relax degli individui in termini di frequenza cardiaca e frequenza respiratoria, nonché attraverso parametri selezionati volti a misurare la variazione della frequenza del battito. I risultati non hanno tuttavia evidenziato alcun cambiamento.

I suoni binaurali possono essere pericolosi?

I suoni binaurali rappresentano un reale pericolo? Per la maggior parte delle persone non è così, tuttavia è sconsigliato esporsi a questi toni a coloro che soffrono di attacchi epilettici. Durante le convulsioni le onde cerebrali presentano infatti numerosi “picchi” rispetto ai soggetti che non ne soffrono3. Anche in caso di patologie del sistema nervoso è bene consultare un medico.

Ma ricorda: se hai dubbi sugli effetti dei suoni binaurali sulla tua salute ti consigliamo di rivolgerti a un medico o a uno specialista.

In breve

  • Se ti esponi a suoni dalle frequenze diverse nell’orecchio sinistro e in quello destro contemporaneamente, il tuo cervello farà in modo di livellare questa differenza generando i cosiddetti “suoni binaurali”.
  • Le frequenze delle onde cerebrali si suddividono in 5 fasce, diverse a seconda dell’attività svolta dal cervello in quel momento.
  • Secondo alcuni studi i suoni binaurali migliorerebbero la qualità del sonno, la concentrazione e la memoria.
  • Per poter ottenere risultati univoci e definitivi il fenomeno deve ancora essere sottoposto a ulteriori studi scientifici.

Fonti dell’articolo

Il team editoriale di foodspring è composto da specialisti della nutrizione e dello sport. Ci affidiamo a studi scientifici per redigere ogni nostro articolo. Se vuoi saperne di più, leggi la nostra politica editoriale.

  • 1Prof. Dr. Ralf Rummer, Universität Erfurt (2015): Werden Erinnerungen durch Musik schneller wach? https://www.dasgehirn.info/aktuell/frage-an-das-gehirn/werden-erinnerungen-durch-musik-schneller-wach
  • 2www.binauralbeats.de
  • 3https://www.gesundheitsinformation.de/was-passiert-bei-einer-elektroenzephalografie-eeg.3195.de.html
  • 4James D. Lane A. und Stefan J. Kasian A. (1998): Binaural Auditory Beats Affect Vigilance Performance and Mood. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0031938497004368
  • 5Vera Abeln und Jens Kleinert (2013): Brainwave entrainment for better sleep and post-sleep state of young elite soccer players – A pilot study. https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/17461391.2013.819384
  • 6Miguel Garcia-Argibay, Miguel A. Santed & José M. Reales (2017): Binaural auditory beats affect long-term memory. https://link.springer.com/article/10.1007/s00426-017-0959-2
  • 7Georg Schamber, Eva Meinicke und Thomas Schäfer (2015): Stressreduktion durch Binaurale Stimulation? Eine experimentelle Untersuchung zum Effekt einer Alpha-Stimulation auf die psychophysiologische Entspannungsreaktion. https://econtent.hogrefe.com/doi/pdf/10.1024/1016-264X/a000155