L’importanza dello stretching per prevenire problemi articolari e muscolari

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Ilaria Trotti è una fisioterapista e si è laureata a pieni voti con lode all’Università degli Studi di Verona. Dopo la laurea ha iniziato la sua carriera come libera professionista presso case di cura private e centri medici e da due anni lavora in ospedale. Ilaria si è avvicinata a questa professione perché desiderava fare un lavoro che le permettesse di stare a stretto contatto con le persone, soprattutto quelle che hanno bisogno di aiuto. In questo articolo ci parla dei benefici dello stretching. 

  • Che cos’è lo stretching e perché è importante?

Con stretching si indica qualsiasi esercizio che abbia come obiettivo quello di aumentare la mobilità tramite l’allungamento di strutture che si sono progressivamente accorciate nel tempo. È importante trattare queste limitazioni dei movimenti in quanto possono condurre ad alterazioni posturali, contratture muscolari e indebolimento dei muscoli antagonisti, importanti per un buon equilibrio e per mantenere la postura corretta. Lo stretching deve quindi essere parte fondamentale del programma di allenamento in quanto aiuta a prevenire lesioni muscolo-tendinee.

  • Quando vanno eseguiti gli esercizi di stretching?

È importante fare stretching sia prima che dopo il workout. All’inizio dell’allenamento trovo molto utile eseguire esercizi di stretching dinamico per riscaldare le articolazioni e quindi migliorare la flessibilità e le prestazioni. Al termine dell’allenamento è importante fare dello stretching statico, mantendo la posizione per circa 30 secondi, in modo da ripristinare la lunghezza delle fibre contrattili, favorire l’elasticità e l’estensibilità delle fibre connettive. Questo riduce il rischio di infortuni e contratture.

Lo stretching ha effetti sul tessuto muscolare con modificazioni elastiche, ovvero l’allungamento momentaneo, e plastiche cioè la capacità del muscolo di assumere una nuova ampiezza di movimento nel tempo. Incide anche sui tessuti connettivi: capsule articolari, legamenti e tendini, ma in maniera meno significativa in quanto aumentare la capacità di questi tessuti di allungarsi richiede maggior tempo. Per avere dei risultati in questo senso è opportuno inserire nella nostra routine di stretching anche dei piccoli movimenti ripetuti negli ultimi gradi di movimento, che consistono nel mantenere la posizione una volta raggiunto il massimo dell’estenzione dell’arto, senza però andare mai oltre il limite di movimento.

Se sei interessato al tema della rigenerazione muscolare, corri a leggere questo articolo in cui trovi tutte le informazioni principali sul tema.
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  • A cosa è dovuto il dolore muscolare post-allenamento ed esistono dei rimedi per attenuarlo?

Il dolore muscolare è conseguente ad un sovraccarico muscolare rispetto al nostro livello di allenamento. Esso si può distinguere in “acidificazione” del muscolo, in cui il risultato dell’attività eccessiva dello stesso è un’accumulo di acido lattico, e DOMS (delayed onset muscle soreness) in cui la sensazione di stanchezza e il dolore sono dovuti a intense attività eccentriche del muscolo e durano all’incirca 12-48 ore. Quest’ultimo consiste in microlesioni nel tessuto muscolare e connettivo, seguite da reazioni infiammatorie. Solitamente è segno di rigenerazione.

Bisogna però fare attenzione poiché in questa fase la funzionalità del muscolo non è ottimale ed è quindi più facile incorrere in lesioni. Alcuni studi hanno dimostrato che nessun trattamento (ad esempio massaggi miofasciali, massoterapia, ecc…) consente di accelerare il ripristino strutturale o funzionale del muscolo, essi possono però alleviare i sintomi. Se gli interventi esterni non possono incidere sulla rigenerazione, sicuramente curare l’alimentazione può essere d’aiuto. È fondamentale mantenere un buon livello di idratazione e garantire all’organismo il giusto apporto di proteine e aminoacidi essenziali. I Post-workout Amino ricchi di aminacidi BCAA, e le Proteine Whey sono perfetti nella fase di rigenerazione.

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  • Quanto è importante la postura durante l’attività sportiva?

Nell’ambito della mia professione, la valutazione e la misurazione posturale sono un aspetto fondamentale di cui si deve assolutamente tenere conto nella proposta di esercizi. I vari distretti corporei sono connessi attraverso le catene muscolari, quindi quando stiamo eseguendo un esercizio non possiamo pensare che sia limitato ad un solo distretto. Al contrario, l’intero sistema corporeo verrà coinvolto ed influenzato. Ecco perché, ad esempio, problemi di stabilità della volta plantare possono andare ad incidere sulla colonna vertebrale e viceversa. La maggior parte di noi ha una postura sbagliata, questo è il risultato del nostro stile di vita e dipende dall’attività lavorativa e sportiva, dall’arto dominante, dalle rigidità articolari o dall’ipermobilità di ognuno, ecc… Tutti questi fattori possono causare dei cambiamenti sul nostro corpo, influenzare la postura e successivamente la performance nell’atto motorio. Andando a valutare e misurare le alterazioni posturali è possibile normalizzare e rendere più efficienti i gesti atletici, prevenire o ridurre gli squilibri muscolari, ridurre l’affaticamento precoce e le rigidità e preservare quindi le articolazioni.

Instagram: @ilafitfisio

Fonti dell’articolo

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