Come cambiare la propria vita con il fitness: intervista a Giorgio Galbiati

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Prima e dopo Giorgio Galbiati © foodspring

Giorgio Galbiati. Classe 1995 da Monza.
A 17 anni un grave incidente in moto cambia la sua prospettiva.
Conclusa la formazione per praticare attività di Personal Training, a 21 anni sceglie di lasciare la carriera da Graphic Designer e decide di trasformare la passione per il fitness nel proprio lavoro. Inizia così il suo percorso professionale i cui obiettivi principali sono la salute e il benessere delle persone.
Lo abbiamo intervistato su foodspring magazine per sapere di più riguardo il suo percorso e capire quali sono i segreti e gli elementi chiave che gli hanno permesso questa trasformazione e la realizzazione dei suoi sogni.

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Quando hai deciso che era arrivato il momento di cambiare? E perché?

Ho iniziato all’età di 16 anni dopo aver nuotato a livello agonistico per 3 anni. Il desiderio era di provare qualcosa di diverso e aumentare i miei volumi. Risultato? Tipico ragazzino in palestra super distratto e con il telefono perennemente in mano. Quando iniziai a fare sul serio (ringrazio ancora oggi il trainer di sala della mia prima palestra per avermi guidato e sgridato ogni volta che è stato necessario) subii purtroppo un grave incidente in moto. Un signore sulla cinquantina mi tagliò la strada.

La mia vita è cambiata quel 18 giugno 2011, all’età di 17 anni. Dopo essermi rotto femore, menisco, rotula, crociato anteriore e mediale della gamba sinistra passai un anno davvero intenso. Conclusa l’estate, che trascorsi sulla sedia rotelle, iniziai la riabilitazione. Tutti i giorni dopo il liceo avevo appuntamento per farmi trattare la cicatrice, rompere le aderenze e riattivare la muscolatura della gamba.

Ho imparato ad ascoltare il mio corpo, a rispettarlo e ad averne cura. Siamo “macchine” straordinarie capaci di evolversi velocemente, tanto quanto fragili e in condizione di rompersi in un nano secondo.

Mi sono informato e ho studiato in che modo funzioniamo. Dopo un anno ero di nuovo in grado di allenarmi e da lì ho ricominciato. Testa bassa, umiltà, serietà e precisione. Provando molti metodi di allenamento diversi tra loro non ho mai smesso di mettermi in gioco cambiando continuamente stimoli con l’obiettivo di mantenere la motivazione alta. Oggi, dopo 8 anni, continuo a farlo giorno dopo giorno.

Giorgio Galbiati

Disciplina e motivazione sono fondamentali per mettersi in forma come hai fatto tu o per perdere peso. Secondo uno studio americano, solamente l’8% delle persone riesce a mantenere i propri propositi durante l’anno. Tu come hai fatto? Cosa ti ha aiutato a continuare la tua crescita/cambiamento?

Ben detto. Credo che alla base di ogni successo ci siano sacrificio e dedizione all’ennesima potenza. Non si tratta solo di sudore e fatica ma di attitudine, scelte e priorità. Lavorando seriamente il mio corpo non ha mai smesso di cambiare (a parte le gambe che… proprio non ne hanno voluto sapere per un bel po’!) e questo mi ha motivato durante il mio percorso. Un consiglio che posso dare è, innanzitutto, avere un protocollo di lavoro dedicato e studiato sulla base dei propri obiettivi a breve (i più importanti), medio e lungo termine. Altra cosa: non iniziare mai con l’idea di strafare, cercando di andare oltre a quello che puoi realmente realizzare. Un esempio? Il tempo. Se sai di poterti allenare al massimo 3 giorni/settimana, allora inizia da quelli, perché non c’è nulla di più demotivante di un allenamento mancato per mancanza di tempo.

La tua storia con foodspring inizia da lontano, nel 2016. Cosa ti ha spinto a collaborare con il nostro brand?

Mi ha scritto foodspring stessa su Instagram. Mi è stato proposto un mese di prova con l’opportunità di ricevere alcuni prodotti a mia scelta tra quelli che già facevano parte della mia routine di integrazione. Dopo essermi informato sul brand, i valori trasmessi, i messaggi condivisi dall’azienda alla community e i prodotti ho deciso di provare. Quando è arrivato il primo pacco… mi sono innamorato. L’ho subito condiviso sul mio profilo ed eccoci qui, 4 anni dopo.

Quale prodotto ti ha supportato di più durante il tuo percorso?

Senza dubbio le Proteine Whey.

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Quale invece hai sempre sottomano?

Barrette proteiche e Pre workout. SEMPRE.

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Segui un programma alimentare settimanale?

Sì, ma non sono uno di quelli che calcola ogni singola caloria. L’ho fatto anni fa sino a quando ho imparato ad autogestirmi. “Oggi” mi alleno 5/6 volte a settimana intensamente e posso dire di avere ancora un metabolismo da “bambino di 14 anni”. Scherzi a parte, mangio tanto e bene, sempre. Non riuscirei, altrimenti, a fare tutto quello che faccio sentendomi forte ed “energizzato” continuamente.

Quanto conta per te avere un’alimentazione sana? E come resisti alle tentazioni quando ti prendono gli attacchi di fame?

Lo considero fondamentale. Durante la giornata sono fisicamente e mentalmente molto impegnato. Ho sempre bisogno di rimanere concentrato e focalizzato e so per certo che, se mangiassi male e non fornissi al mio corpo ciò di cui ha bisogno, ne ridurrei l’efficienza almeno del 50%.

Giorgio Galbiati 2

Quale parte del corpo trovi più difficile da allenare?

GAMBEEEEEE. In primis per l’incidente, ma in generale sono sempre state il mio punto debole. Non parliamo poi dei polpacci…

Come ti senti dopo aver messo su così tanti chili?

Nel tempo ho capito una cosa molto importante: la potenza è nulla senza il controllo. Peso molto e avere consapevolezza del mio corpo è diventata una priorità.

Che consiglio ti senti di dare a chi inizia?

Comincia da quello che ti piace. Allenarsi deve essere un piacere, sempre. Iniziare un percorso nuovo è un’opportunità, una gioia, una soddisfazione. Partire da quello che ci piace ci permette di non mollare e di creare una nuova abitudine. Nel tempo, trovato il ritmo e la modalità, allora si può sperimentare e cambiare: metodo, numero di volte a settimana e abitudini in generale.

Giorgio Galbiati che ride

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Fonti dell’articolo

Il team editoriale di foodspring è composto da specialisti della nutrizione e dello sport. Ci affidiamo a studi scientifici per redigere ogni nostro articolo. Se vuoi saperne di più, leggi la nostra politica editoriale.